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I Tech Officer: conosciamo davvero le differenze dei loro ruoli?

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Con l’avanzare della trasformazione digitale, i ruoli dirigenziali tecnologici si sono evoluti in modo da riflettere le nuove esigenze delle aziende. I tech officer rappresentano i pilastri della leadership tecnologica, ciascuno con responsabilità uniche e complementari. Se ti stai chiedendo come mai parliamo al plurale, è perché oggi ti spiegheremo i ruoli strategici di ben 3 figure: CTO, CIO e CDO. Tradizionalmente sentiamo molto più spesso parlare solamente di CTO ma vediamo più da vicino le specifiche funzioni e il valore strategico che queste altre figure portano.   Tech officer CTO, CIO e CDO: chi fa cosa? All’interno delle leadership tecnologiche, i ruoli di Chief Technology Officer (CTO), Chief Information Officer (CIO) e Chief Digital Officer sono cruciali ma distinti. Tradizionalmente, un CTO si concentra sulle tecnologie emergenti e sulla strategia di prodotto, un CIO sulla tecnologia interna, mentre il CDO naviga nel panorama digitale.   Il CTO: l’architetto della tecnologia del prodotto Il Chief Technology Officer si occupa principalmente dell’innovazione di prodotto e dell’identificazione e adozione di tecnologie emergenti per migliorare i prodotti e aumentare la competitività dell’azienda. Il suo focus CTO è “esterno”, in quanto punta a utilizzare la tecnologia come vantaggio competitivo. Competenze chiave di un CTO di successo: Pensiero strategico e design thinking: comprende le esigenze del cliente e sa adattare la tecnologia per soddisfarle. Coltiva rapporti con partner esterni, come università e start-up, per mantenere l’azienda all’avanguardia. Aggiornamento continuo: il CTO deve essere sempre aggiornato sulle ultime innovazioni e tendenze tecnologiche. Capacità di sfidare lo status quo: è in grado di riconoscere e promuovere nuove soluzioni tecnologiche anche quando richiedono di rompere con le convenzioni aziendali esistenti. Ogni CTO sviluppa il proprio stile in base al settore e alla cultura aziendale: alcuni si focalizzano sull’innovazione continua, mentre altri adottano uno stile più pragmatico, facilitando l’adozione di tecnologie già mature e stabili.   Il CIO: un vero custode dell’efficienze IT interna Diversamente dal CTO, il Chief Information Officer ha un focus interno e strategico, essendo responsabile dell’infrastruttura IT aziendale, della sicurezza informatica e del supporto tecnologico per i processi. Inizialmente, il CIO era visto come il supervisore della tecnologia informatica di base; oggi rappresenta un vero leader strategico, che bilancia le operazioni tecnologiche con le necessità di business. Nuove funzioni del CIO: Leader aziendale: oltre a gestire le operazioni IT, comprende a fondo il business e sa riconoscere opportunità di crescita tramite la tecnologia. Agente del cambiamento: supporta attivamente l’innovazione e promuove una cultura tecnologica in azienda. Talent scout: recluta e sviluppa i migliori talenti IT, contribuendo a costruire team agili e competitivi. Tech translator: comunica efficacemente con il top management, facilitando la comprensione delle implicazioni tecnologiche e favorendo una cultura aziendale basata sui dati.   Il CDO: un trasformatore digitale Diversamente dal CTO, il Chief Information Officer ha un focus interno e strategico, essendo responsabile dell’infrastruttura IT aziendale, della sicurezza informatica e del supporto tecnologico per i processi. Inizialmente, il CIO era visto come il supervisore della tecnologia informatica di base; oggi rappresenta un vero leader strategico, che bilancia le operazioni tecnologiche con le necessità di business. Responsabilità strategiche del CDO: Integrazione nella strategia aziendale, anziché limitarsi a una strategia digitale separata Approccio incentrato sul cliente, sviluppando soluzioni tecnologiche per migliorare l’esperienza utente, con strumenti come report in tempo reale e interfacce innovative. Agilità e velocità nel creare un “spirito digitale” in azienda, introducendo rapidità nei processi e stabilendo obiettivi sfidanti. Creazione di reti esterne per mantenere rapporti con partner esterni e start-up, rimanendo al passo con le innovazioni di settore. Esecuzione e consegna tramite l’orientamento dell’azienda verso la trasformazione, per favorire una visione a lungo termine.   Le differenze chiave tra i tech officer CTO, CIO e CDO   Come collaborano strategicamente CIO, CTO e CDO Affinché queste tre figure possano prosperare e contribuire alla crescita aziendale, è necessario il sostegno del CEO dell’azienda. In tal modo, la loro collaborazione può tradursi in: Mandato chiaro e supporto a lungo termine per comprendere l’importanza della trasformazione digitale e garantire che ci siano risorse sufficienti per il successo di ogni iniziativa. Allineamento strategico con il CEO, il quale deve assicurare che gli obiettivi aziendali siano compresi e condivisi tra CTO, CIO e CDO, favorendo una cultura collaborativa. Attrazione dei talenti giusti: promuovere una cultura ingegneristica che attragga i migliori talenti tech.   Tech Officer: un team strategico per la competitività aziendale I ruoli di CTO, CIO e CDO sono cruciali per l’azienda digitale moderna, ciascuno con competenze distintive e una precisa area di influenza. La conoscenza di ciò, da parte dei team dirigenziali, è fondamentale per stabilire criteri di successo diversificati. Comprendere e valorizzare la collaborazione tra i tech officer, garantendo un ambiente favorevole, è essenziale per permettere all’azienda di affrontare le sfide sempre maggiori del mercato digitale, posizionandosi in modo competitivo nel proprio settore. Non perdere i nostri aggiornamenti sul mondo tech! Dai un’occhiata agli altri articoli del Blog DotEnv! Scoprili ora!

I costi per sviluppare un’app: la tua guida prima di iniziare

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Sviluppare un’app è un’impresa promettente, ma prima di immergersi in un progetto simile, è fondamentale comprendere i costi che riguardano le fasi di tutto il processo. Una delle prime domande che le azienda pongono alle software house riguarda proprio i costi per sviluppare un’app. Quanto mi costa? La risposta è che dipende da una serie di fattori. Questo articolo ti guiderà attraverso i diversi elementi da considerare per evitare sorprese lungo il percorso e ti permetterà di capire da cosa dipendono i costi di sviluppo di un’app. Cosa determina i costi per sviluppare un’app? Definire il costo per sviluppare un’app non è un’impresa semplice poiché nel processo subentrano diversi aspetti che variano da progetto a progetto. In generale, possiamo affermare che i costi che un’azienda potrebbe dover affrontare per realizzare un’app, si possono basare su questi fattori: Tipologia, funzionalità e scopo dell’app Piattaforme e dispositivi supportati Punti di integrazione Utilizzo delle funzionalità hardware Piano di manutenzione Per tutti questi aspetti e anche per le macro-fasi che vedremo in seguito, il costo per sviluppare un’app può partire da qualche migliaia di euro fino sfiorare cifre come 300.000 €. Secondo alcuni studi, il costo di un’app semplice si aggira tra i 5.000 $ e i 50.000 $ e quello di un’app di media complessità tra i 50.000 e il 120.000 $ fino ad arrivare, appunto, ai 300.000 $ per app molto complesse. Per avere chiaro il percorso da affrontare, un’azienda deve necessariamente comprendere cosa c’è dietro a ciascuna cifra che compone il costo totale di realizzazione dell’app. Iniziamo! La pianificazione del tuo progetto ha un costo Molti utenti cercano ogni giorno il modo di sviluppare un’app per la propria azienda in modo veloce, e perché no, anche gratuito. Esistono oggi numerosi strumenti in grado di “fabbricare” un’app in pochi gesti e con costi molto bassi, ma si tratta di software performanti e in grado di supportare modifiche e integrazioni? La nostra risposta è no, poiché sviluppare un’app è un processo complesso che necessita innanzitutto di una pianificazione che ti aiuterà a creare un prodotto che risponda alle esigenze del mercato e a posizionarlo efficacemente. In questa fase, quindi, è fondamentale realizzare: Un’analisi di mercato, per capire la domanda, le tendenze e le esigenze degli utenti. Uno studio della concorrenza, per analizzare le app simili per identificare punti di forza e debolezza. Questo punto è uno dei primi che si accodano ai costi per sviluppare un’app e si può aggirare indicativamente tra poche centinaia e diverse migliaia di euro, a seconda della profondità della ricerca e dei professionisti impiegati. Si procede poi anche con: L’analisi dei requisiti, per comprendere esigenze e obiettivi dell’azienda La definizione del progetto, che comprende: – il tipo di app (mobile, web app, ibrida, native) – le piattaforme e i dispositivi supportati – le funzionalità, le caratteristiche e l’esperienza utente.   Il costo del design non è da sottovalutare Svolgere con cura la fase di UX/UI design è come gettare solide fondamenta per un edificio destinato a durare nel tempo. Sebbene questa fase preveda un costo da affrontare, è bene ricordare che una progettazione accurata dell’interfaccia e un’esperienza utente ottimizzata e coinvolgente sono elementi cruciali per attrarre e fidelizzare gli utenti, per distinguersi dalla concorrenza e migliorare la percezione del valore del brand. La progettazione UX/UI è un percorso complesso che richiede competenze specifiche e un approccio metodologico rigoroso che parte con un’analisi approfondita del contesto d’uso. Attraverso tecniche di user research, come sondaggi e interviste, si procede con: Identificazione delle user personas e costruzione di un modello mentale dell’utente per informare le successive fasi di progettazione. Progettazione dell’architettura dell’informazione e dei flussi utente per mappare tutte le possibili azioni che l’utente potrebbe compiere, con l’obiettivo di ridurre al minimo la quantità di interazioni necessarie e rendere i passaggi fluidi e intuitivi. Creazione dei prototipi interattivi, che consentono di visualizzare l’app in anteprima e di testare l’esperienza utente. Realizzazione dell’interfaccia grafica, curando ogni dettaglio visivo per garantire coerenza con il brand. È importante ricordare che, viste le tempistiche per studi e design, questa fase può arrivare a incidere il 20-25% sui costi per sviluppare un’app. Tuttavia, i benefici che ne derivano sono evidenti: Aumento della soddisfazione utente Miglioramento delle conversioni Riduzione del tasso di abbandono Aumento del valore percepito Riduzione dei costi di manutenzione   Lo sviluppo: perché è la fase più costosa? La fase di sviluppo dell’app richiede circa il 40-55% di un budget perché comprende la scrittura del codice sorgente, l’infrastruttura backend, la realizzazione del pannello di amministrazione e l’integrazione delle funzionalità. Questa fase è fondamentale per tradurre il lavoro di progettazione in un’app performante e qui, ciò che fa la differenza per stimare il costo per sviluppare un’app, è rappresentato da: Tipologia di linguaggio programmazione Caratteristiche dell’infrastruttura e funzionalità Numero di pagine inserite Strumenti per l’interazione con gli utenti Manutenzione e aggiornamento. Al costo previsto per lo sviluppo va poi aggiunto quello per il test e la distribuzione, fondamentale per assicurarsi che l’app sia priva di bug e che venga distribuita correttamente agli utenti. Queste due fasi possono costare alle aziende dai 5.000 € ai 50.000 €, in base alla complessità dell’app, e possono incidere il 15-20% sul budget totale. Infine, nel costo di sviluppo di un’app esiste anche una componente di manutenzione che può essere suddivisa in: Correzione e aggiornamento dei bug Rilascio di aggiornamenti di sicurezza Monitoraggio prestazioni Manutenzione di API di terze parti Manutenzione di server e backend Supporto e feedback degli utenti Aggiornamenti UX/UI Gestione del database Licenze e abbonamenti. Ognuna di queste voci, calcolata generalmente su base annua, prevede costi che variano dai 1000 € fino ad arrivare ai 20.000 €, in funzione delle tecnologie impiegate e dell’entità dell’app stessa. La promozione, un’arma indispensabile per il successo della tua app! Per avere successo, non basta che un’app sia funzionale o accattivante. Deve essere trovata dagli utenti! La fase di promozione dunque prevede che professionisti del marketing lavorino affinché l’app sia pubblicizzata sugli store, per ottenere una visibilità migliore rispetto ai

L’importanza di un software gestionale nel 2024: trend e vantaggi per le aziende

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Nel panorama aziendale, l’adozione di un software gestionale è diventata, da anni, una necessità imprescindibile per le realtà di ogni dimensione. Con l’evoluzione tecnologica e l’aumento della complessità delle operazioni aziendali, un software gestionale non solo semplifica i processi, ma offre anche vantaggi competitivi significativi. Ma quanto è importante avere un software gestionale oggi? E quali sono i trend emergenti in questo settore? Cos’è un software gestionale? Un software gestionale è una soluzione tecnologica progettata e realizzata per aiutare le aziende a gestire e automatizzare i processi operativi. Questi software integrano diverse funzioni, come contabilità, gestione delle risorse umane, vendite, acquisti, inventario e produzione, tutto in un unico sistema centralizzato. I vantaggi di un software gestionale Nel 2024, l’adozione di un software gestionale non è solo un vantaggio competitivo ma una necessità per le aziende che vogliono rimanere al passo con i tempi e ottimizzare le proprie operazioni. Ma quali sono, nello specifico, i vantaggi tangibili? Efficienza operativa L’integrazione di diverse funzioni in un unico sistema, consente di ridurre i tempi di gestione e di eliminare le ridondanze. Le operazioni manuali, spesso soggette a errori, vengono automatizzate, migliorando così l’efficienza complessiva dell’azienda. Decisioni basate sui dati Un software gestionale fornisce strumenti di analisi avanzati che permettono di raccogliere, elaborare e interpretare i dati in tempo reale. Questo consente ai manager di prendere decisioni informate e strategiche, basate su informazioni accurate e aggiornate.   Miglioramento della collaborazione interna Con un sistema centralizzato, tutte le informazioni aziendali sono accessibili in un unico luogo, facilitando la collaborazione tra i vari reparti, migliorando la comunicazione interna e assicurando che tutti i dipendenti siano allineati sugli obiettivi aziendali. Riduzione dei costi Automatizzando i processi e migliorando l’efficienza operativa, un software gestionale contribuisce a ridurre i costi operativi. Inoltre, l’eliminazione degli errori manuali riduce il rischio di costi imprevisti. Compliance e sicurezza I software gestionali attuali sono progettati per aiutare le aziende a conformarsi alle normative vigenti. Inoltre, offrono elevati standard di sicurezza per proteggere i dati sensibili da accessi non autorizzati. Le tipologie di software gestionale più note Le tipologie di software gestionale più comunemente utilizzate dalle aziende variano in base alle specifiche esigenze operative e ai settori di attività. Te ne mostriamo alcune: Enterprise Resource Planning (ERP) L’ERP è un sistema integrato che gestisce le principali funzioni dell’azienda in un’unica piattaforma. Questi sistemi coprono ambiti come la contabilità, la gestione delle risorse umane, le vendite, gli acquisti, il magazzino e la produzione. Customer Relationship Management (CRM) I sistemi CRM sono progettati per gestire le interazioni e le relazioni con i clienti. Aiutano a migliorare il servizio clienti, ottimizzare le vendite e fidelizzare i clienti. Human Resources Management System (HRMS) Questi software sono utilizzati per gestire le risorse umane all’interno di un’azienda, inclusi il reclutamento, la gestione dei talenti, la formazione, la gestione delle buste paga e le prestazioni dei dipendenti. Warehouse Management System (WMS) I WMS sono progettati per ottimizzare la gestione dei magazzini e delle scorte. Aiutano a migliorare l’efficienza della logistica e della catena di approvvigionamento. Supply Chain Management (SCM) Questi sistemi gestiscono e ottimizzano la catena di approvvigionamento, coprendo la gestione degli ordini, la logistica, la distribuzione e la gestione dei fornitori. Manufacturing Execution System (MES) I MES sono progettati per monitorare e controllare i processi produttivi, migliorando l’efficienza della produzione e la qualità dei prodotti. Document Management System (DMS) Questi software gestiscono la creazione, l’archiviazione, la condivisione e la gestione dei documenti aziendali. I trend dei software gestionali nel 2024 Intelligenza artificiale e machine learning stanno rivoluzionando il modo in cui i software gestionali operano, consentendo di prevedere trend di mercato, automatizzare processi complessi e migliorare l’accuratezza delle previsioni finanziarie. L’Integrazione con l’IoT permette ai software gestionali di raccogliere dati in tempo reale da dispositivi connessi. Questo è particolarmente utile nel settore manifatturiero e nella gestione della logistica, dove è fondamentale monitorare l’andamento delle operazioni in tempo reale. Il Cloud Computing offre flessibilità, scalabilità e accessibilità, permettendo alle aziende di gestire le proprie operazioni da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. L’automazione dei processi robotici (RPA) sta diventando sempre più integrata nei software gestionali. Essa permette di automatizzare attività ripetitive e basate su regole, migliorando l’efficienza e riducendo i costi operativi. Esperienza utente migliorata per garantire l’accessibilità anche per gli utenti non tecnici, grazie a interfacce semplificate e all’integrazione di assistenti virtuali.   Investire in un software gestionale performante, aggiornato e adatto alle proprie necessità, significa investire nel futuro della propria azienda, garantendo un potenziamento dell’efficienza, sicurezza e una migliore capacità decisionale. Se la tua azienda non ha ancora adottato un software gestionale, DotEnv può offrirti una soluzione personalizzata e professionale per raggiungere i tuoi obiettivi. Ti stai chiedendo quale gestionale possa fare al caso tuo? Prenota una consulenza!