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Tecnologie sconosciute: NFT, Blockchain, Digital Twin e AR Cloud

Il Metaverso è una complessa architettura tecnologica. Non sarà solo un’opportunità per una più efficiente organizzazione del lavoro, un nuovo concetto di mobilità e viaggio o un’occasione per l’interazione tra le persone, ma anche uno strumento mediante il quale nasceranno e si diffonderanno una serie di tecnologie sconosciute. Oggi ne vedremo insieme quattro, nello specifico quelle che incarnano maggiormente il concetto di evoluzione economica, culturale e tecnologica legate al Metaverso: NFT, Blockchain, Digital Twin e AR Cloud.

Tecnologie sconosciute: natura, funzionamento e sicurezza degli NFT

Hai già sentito parlare di NFT? Esistono da prima del Metaverso, anche se nello stesso troveranno la propria terra d’elezione, ma cosa sono di preciso? NFT è l’acronimo di Non Fungible Token(che possiamo tradurre con “moneta digitale non replicabile”). Per capire di cosa si tratta facciamo un passo indietro e analizziamo il contesto.

Cosa sono e come funzionano gli NFT

Quando compriamo un oggetto fisico nel “mondo reale” entriamo in possesso di un bene unico e inimitabile. Non in riferimento a prodotti realizzati in serie e senza un identificativo univoco ma, ad esempio, a un terreno o un orologio di lusso con seriale e intestazione. Un bene che, una volta acquistato, è inequivocabilmente di proprietà e non replicabile da nessuno.

Con un oggetto digitale, invece, che per definizione non è conservabile fisicamente, la situazione cambia. Un prodotto digitale è di per sé replicabile in infinite copie e nessuno può stabile la reale provenienza e proprietà della prima copia.

Ecco allora che sono nati gli NFT, i quali hanno permesso ai beni digitali di essere acquistati o venduti come fossero oggetti reali. Gli NFT sono quindi una certificazione digitale di unicità di un determinato oggetto virtuale; questa attesta originalità, proprietà e provenienza del bene digitale al quale sono associati.

La sicurezza degli NFT

Chi possiede un NFT sa che la sicurezza è intrinseca al prodotto. Gli NFT hanno un codice univoco criptato che, sfruttando la tecnologia della Blockchain, non può essere alterato o manomesso. Inoltre, grazie alla sicurezza della catena a blocchi, è possibile tenere traccia di ogni suo movimento.

Si tratta di un grande passo avanti nel mercato degli oggetti digitali, fondamentale nel Metaverso, dove è possibile scambiare oggetti unici e non replicabili creati dagli utenti delle varie piattaforme.

Tecnologie sconosciute: la Blockchain

Come accennato, la Blockchain, o “catena a blocchi”, è profondamente collegata al concetto di NFT e il suo utilizzo, nel Metaverso e non solo, sarà sempre più preponderante.

La Blockchain è tanto semplice dal punto di vista concettuale, quanto complessa sotto il profilo tecnico e tecnologico e, per capire bene la sua essenza, occorre interrogare diverse discipline, quali matematica, ingegneria, informatica, economia e diritto. La catena a blocchi infatti abbraccia tutti queste materie e, mentre alcune delle discipline elencate ne descrivono la costruzione, altre ne regolamentano il funzionamento.

La Blockchain è una struttura di dati condivisa e immutabile, suddivisa in blocchi legati tra loro in maniera indissolubile seguendo un ordine cronologico. A garantire questo grado di inalterabilità, tanto dell’ordine quanto dell’informazione contenuta in ogni blocco, ci pensa un sistema di crittografia.

Ogni passaggio corrisponde a un nuovo blocco e l’insieme della catena è inalterabile proprio per la sua caratteristica di essere custodita da tutti gli appartenenti. L’unico modo per manometterla è possederla interamente (questo significherebbe avere tutti i computer che la custodiscono).

Nascita e funzionalità della Blockchain

Una decina di anni fa, quando nacque il concetto di Blockchain, c’erano altri metodi di trasmissione dei dati. Precedentemente questi erano tenuti in un server centrale che veniva interrogato da tutti gli interessati, ma la conservazione centralizzata di tali dati era una fonte di rischio per eventuali attacchi hacker.

La catena a blocchi non risolve tanto la questione del passaggio delle informazioni, quando la loro conservazione e custodia. Ha un sistema del dato decentralizzato che permette la continua circolazione e trasmissione dei dati tra tutti gli appartenenti alla catena. Così, a ogni singolo passaggio, si aggiunge un blocco che va a legarsi ai precedenti, rendendo possibile la consultazione dell’intera serie di informazioni a tutti gli appartenenti alla catena che, di conseguenza, sono gli amministratori stessi della Blockchain. In poche parole, non c’è un vertice, né una strutturata verticale gerarchica.

I benefici dei Digital Twins e il loro legame con il Metaverso

Il concetto di Digital Twin, o “Gemello Digitale”, esiste da qualche tempo ed è l’evoluzione della nozione di simulazione. Se volessimo dare una definizione semplice, potremmo dire che si tratta di una copia digitale (e quindi virtuale) di un oggetto reale. I Digital Twins vengono utilizzati per duplicare oggetti, ambienti o interi processi produttivi, facendo risparmiare tempo e denaro rispetto all’utilizzo dei prototipi fisici.

In quest’ottica, servono per migliorare, in termini di efficacia ed efficienza, tutta una serie di attività altrimenti di difficile perfezionamento, coma la manutenzione predittiva. Tra i loro vantaggi c’è anche la capacità di ridurre l’impatto negativo sui processi industriali causati, ad esempio, dal malfunzionamento o dalla rottura di macchinari.

La loro efficacia dipende dalla mole di dati raccolti in tempo reale, sfruttando complessi sensori IoT, Intelligenza Artificiale e Machine Learning.

Digital Twin, un possibile trait d’union tra realtà e Metaverso?

La natura stessa dei Digital Twins sarà alla base del loro massiccio utilizzo nel Metaverso. Del resto, la possibilità di duplicare oggetti, contesti e persone permette una naturale estensione del mondo reale nel mondo virtuale del Metaverso, creando infinite combinazioni ed esperienze che gli uomini potrebbero compiere attraverso il proprio Avatar.

Pensiamo, ad esempio, alla possibilità di far partecipare a una riunione di lavoro il nostro Digital Twin. Potremmo restare fisicamente nella nostra stanza, pur avendo una nostra copia virtuale alla riunione di lavoro. I nostri colleghi in carne e ossa sarebbero in grado di interagire con il nostro Digital Twin, rendendo l’esperienza della riunione più coinvolgente rispetto al classico collegamento video.

In tal senso, i Digital Twins potrebbero essere il collegamento tra realtà e Metaverso, una sorta di legame indissolubile tra il mondo reale e il mondo virtuale, che impedirebbe a quest’ultimo di auto-generare contenuto e, in un certo quale senso, godere di vita propria.

Tutto quello che devi sapere sull’AR Cloud

La realtà aumentata in Cloud è strettamente collegata al concetto di Digital Twin e, in qualche modo, potrebbe anche esserne la naturale evoluzione, non tanto tecnologica quanto in campo applicativo.

L’Augmented Reality Cloud, nota anche come Spatial Computing, è una tecnologia di realtà aumentata in grado di inserire oggetti virtuali nel mondo reale. La copia digitale di un oggetto reale non la troveremo soltanto in un mondo digitale – come il Metaverso –, ma sarà un’informazione digitale parte integrante del mondo fisico.

Stiamo parlando di complementi digitali che permetteranno nuove modalità d’interazione sociale e nuove forme di servizi integrati per economia, salute e viaggi. Questi oggetti virtuali verranno conservati nel Cloud, in modo da essere visti e “utilizzati” da tutti coloro in possesso delle credenziali di quel determinato ambiente.

Stiamo forse parlando del futuro della nostra umanità? Quel che è certo è che con l’AR Cloud sta prendendo forma un concetto completamente inedito d’informazione ed esperienza. Con gli NFT, la Blockchain, i Digital Twins e l’AR Cloud il futuristico Metaverso diventa sempre più chiaro e nitido. Resta aggiornato su tutti gli articoli del blog DotEnv.